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Max e Dany story: Cap. 26 - UN MACELLAIO INTAPRENDENTE
di XMX
17.09.2022 |
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"Dany difficilmente andava a fare la spesa perché ci pensava la donna di servizio, ma questa dovette mancare dal lavoro per due settimane causa problemi..."
Dany difficilmente andava a fare la spesa perché ci pensava la donna di servizio, ma questa dovette mancare dal lavoro per due settimane causa problemi famigliari e fu costretta ad andare lei. Svegliandosi molto tardi si doveva sbrigare per non trovare i negozi chiusi.
I negozianti l’avevano vista passare molte volte, attirava l’attenzione con quei capelli biondi, per il suo modo di vestirsi provocante e perché era una bellissima donna e sapevano tutto di lei perché avevano chiesto alla donna di servizio informazioni e si sorpresero quando la videro entrare nei negozi sapendo che non era lei che faceva le compre.
Quando questi presero un po’ di confidenza cominciarono a farle un sacco di complimenti, quanto è bella la signora, che bel fisico, ha dei capelli stupendi, che magnifici occhi, ha delle gambe bellissime, ecc., lei si beava di tutte quelle attenzioni.
Quello che più la tampinava era il macellaio, omone molto robusto, ogni volta che entrava nel suo negozio lui scendeva dal bancone e prendendola sotto braccio le chiedeva cosa poteva servirle a quella bella signora, a lei quel comportamento dava un po’ fastidio, ma dovendo comprare la carne tutti i giorni, perché la voleva sempre fresca, era costretta a sopportarlo.
Il taglio lo sceglieva sempre lei, le piaceva la carne tenera e non troppo magna e lui la serviva come lei chiedeva.
Un giorno Dany uscì di casa più tardi del solito, corse a prendere il pane, la frutta poi andò dal macellaio, ma questo aveva già abbassato la saracinesca a metà, lei bussò più volte e non ricevendo risposta si abbassò ed entrò, dentro non c’era nessuno, ma sentiva dei rumori nella stanza frigorifero, si affacciò e vide il macellaio a petto nudo che stava tagliando dei quarti di manzo.
L’uomo si girò e la invitò ad entrare, nella stanza c’era un odore acre di sangue che era talmente forte che la stordiva, e sbattendo la mano sulle cosce di carne appese gli diceva di guardare che belle erano, lo ripeteva più volte mentre continuava a schiaffeggiarle, lei le osservava per vedere quale le piaceva, lui girava intorno alla stanza e continuava a sbattere la mano sui quarti.
Quando si trovò alle spalle di Dany con la mano le prese una coscia e disse che però quelle erano le migliori, lei si irrigidì, fece cadere la borsa della spesa a terra, poggiò le mani sul coscio di carne che era davanti a lei per non cadere a terra e di istinto serrò le gambe, voleva allontanarsi, ma il macellaio la stingeva così forte che non riusciva a muoversi, lei strillò di lasciarla, ma lui continuava nella stretta, anzi con l’altra mano si insinuò sotto la minigonna e cominciò a salire.
Quando si accorse che Dany non aveva slip disse che da macellaio le riconosceva subito le maiale e cercò di infilarle un dito nella figa, lei continuava strillare che la smettesse e a serrare le gambe muovendosi per impedire quella introduzione, ma l’uomo era molto forte e le spalancò con forza infilando due dita dentro muovendole per allargarla, poi infilò il terzo e poi il quarto masturbando con il pollice il clitoride.
Dany resisteva a quella violenza, ma l’eccitamento stava prendendo il sopravvento, smise di muoversi e cominciò ad allargare le gambe sempre di più inarcando il corpo, le piaceva, si stava bagnando, ora la sua posizione era perfetta, il macellaio tirò fuori il cazzo e lo infilò in figa.
Lei cominciò a godere e l’uomo le spingeva il cazzo sempre più a fondo e velocemente, vennero tutte e due, lui con un grosso gettito di sperma, lei con un mugolio di piacere.
Il macellaio tirò fuori il cazzo, le diede una sculacciata sul culo con le mani sporche di sangue e le disse che era servita, ora poteva andare.
Lei di corsa tornò a casa e si recò subito in bagno per pulirsi la sborra che le era rimasta dentro la figa e il culo che era sporco di sangue, poi andò da Max e gli raccontò tutto quello che era successo aggiungendo che a lei piaceva il sesso e non lo rifiutava mai, ma non in quella maniera e aggiunse che in quel negozio non avrebbe messo più piede.
Max le rispose che quell’uomo non si era comportato bene e che alla carne da quel giorno ci avrebbe pensato lui.
La mattina dopo Dany ricordò a Max di comprare la carne e lui rispose di stare tranquilla, minuti dopo fece una telefonata per ordinarla e se era possibile di portarla a casa, gli risposero che potevano solo in orario di chiusura e lui disse che non c’erano problemi.
Alle 13,30 suonò il campanello di casa, Dany era nuda e in quel momento Max non c’era, si mise subito un babydoll ed andò ad aprire la porta di casa e rimase a bocca aperta quando vide il macellaio violentatore con un pacchetto in mano, poi gli chiese cosa voleva, lui rispose che il marito gli aveva ordinato un bisteccone, si tirò fuori il cazzo ribadendo che quello era il bisteccone ed entro spostandola dall’uscio.
Dany era immobile, non sapeva cosa fare, stava quasi per strillare aiuto, poi pensò che se era stato Max a telefonargli vuol dire che lui voleva tutto questo, lo prese per mano e lo portò in camera sbattendolo sul letto e gli disse che adesso lo violentava lei, lui rimase sorpreso da quella reazione, non se l’aspettava, rimase impietrito.
Dany gli prese in cazzo e se lo ficcò in bocca con violenza, da fargli male, cominciò a pomparlo talmente forte che l’uomo stringeva i denti per non urlare, poi si levò il babydoll e gli montò sopra a cavalcioni mettendosi il cazzo in figa e spingeva forte, spingeva, spingeva, oramai il cazzo era entrato tutto fino alle palle, lei continuava a spingere schiacciandole, l’uomo urlò, ma lei continuava.
Lei si stava bagnando e i suoi umori scivolavano sul cazzo dell’uomo che sentendo quel calore venne sborrandole in figa.
Dany si alzo e gli disse che la prossima volta lo doveva chiede con gentilezza, lui si rivestì non dicendo una parola e se ne andò.
Al ritorno di Max a casa Dany le disse di non preoccuparsi più della carne che aveva risolto lei.
Il giorno dopo, all’ora di chiusura, andò in macelleria, si chinò per passare la serranda semichiusa, entrò nella stanza frigorifero, si levò la minigonna e la camicetta, si appoggiò con le mani a una coscia di manzo e disse al macellaio che adesso lo voleva in culo allargandosi le chiappe con le mani.
Lui rimase atterrito, poi vedendo quel meraviglioso culo tirò fuori il cazzo, si sputò su una mano e lubrificò l’ano e le ficco il cazzo in culo iniziando a spingere, lei lo allargava e lo muoveva per aiutarlo e gli diceva di spingere sempre di più, godendo.
Il macellaio alla fine le riempì il culo di sborra e lei venne colando i suoi umori sulle gambe, poi si girò e disse che ora si che andava tutto bene.
Al ritorno di Max lei gli disse che aveva fatto bene a ordinare la carne da quel macellaio così si era potuta vendicare della violenza subita e lui, conoscendo la sua puttanaggine, le fece un sorriso.
Da quel giorno Dany spesso andava a comprare la carne all’ora di chiusura.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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